in collaborazione con
presentazione del libro
LA CRIMINALITA' OLTRE IL CRIMINE
di GIOVANNI SABATINO
Venerdì 25 SETTEMBRE 2015 ore 18.00
Biblioteca Internazionale 'SCRIPTA hic sunt'
del Centro per gli Studi Criminologici
Palazzo Grandori
piazza San Francesco, 2 - Viterbo
ne parleranno
Giovanni Sabatino, autore del libro
Daniele Camilli, Giornalista
indirizzo di saluto
Rita Giorgi, direttore scientifico CSC
in collaborazione con
presentazione del libro
LA CRIMINALITA' OLTRE IL CRIMINE
di GIOVANNI SABATINO
Venerdì 25 SETTEMBRE 2015 ore 18.00
Biblioteca Internazionale 'SCRIPTA hic sunt'
del Centro per gli Studi Criminologici
Palazzo Grandori
piazza San Francesco, 2 - Viterbo
ne parleranno
Giovanni Sabatino, autore del libro
Daniele Camilli, Giornalista
indirizzo di saluto
Rita Giorgi, direttore scientifico CSC
Il saggio è l’esito di uno studio sociocriminologico delle organizzazioni criminali realizzato da Giovanni Sabatino, Sociologo Professionista e Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri esperto in reati associativi.
La ricerca rappresenta un punto di vista interno, quello dell’investigatore che quotidianamente si confronta con la criminalità, osservato da una visuale esterna, quella del sociologo, che grazie agli strumenti concettuali intrinseci al proprio background, riesce a penetrare i fenomeni sociali ripercorrendone le logiche interne.
L’analisi é calibrata su contesti urbani noti come “quartieri difficili”, ove la frattura sociale esito dei mutamenti socioeconomici degli ultimi decenni ha collocato, ai margini della società, “esclusi interni” e migranti extracomunitari, dando vita a luoghi caratterizzati da elevati tassi di disoccupazione, ambiente degradato, promiscuità tra gruppi di origine etnica diversa, attività criminose inerenti la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione di refurtiva, sfruttamento della prostituzione e costante tensione e conflitto con le forze dell’ordine.
Il ricercatore presenta così una teoria, denominata Intelligence del Marciapiede, il cui statuto scientifico, oltre a ritenere i soggetti devianti persone del tutto “normali”, affonda le radici nel postulato che la differenziazione tra comportamenti conformi e devianti non derivi, necessariamente, da predisposizioni interiori intrinsecamente buone o cattive, quanto, invece, dal livello e tipo di socializzazione a determinati valori rispetto ad altri.
La condotta criminale, pertanto, è ritenuta una produzione sociale che consente di considerare devianza e criminalità come una risposta “sostanzialmente razionale” alla struttura sociale in cui gli attori sociali si muovono.
L’esplorazione della mappa concettuale assume particolare densità semantica grazie al contributo di Carmelo Musumeci – già boss della mafia della Versilia ed ora ergastolano detenuto nella casa di Reclusione di Padova per associazione a delinquere di stampo mafioso e correlati fatti di sangue - che conoscendo i territori disegnati per averli frequentati, accetta di osservarli “dal proprio punto di vista”, fornendo, così, allo studio una prospettiva, frutto dell’interazione tra la visione del sociologo-investigatore e del criminale, che arricchita da esperienze professionali e criminali realmente avvenute, lo qualifica come particolarmente originale ed innovativo.
La ricerca, inoltre, analizzando criticamente le dinamiche psicosociali che presiedono ai comportamenti devianti e l’incapacità del sistema penitenziario di conformarsi al dettato costituzionale rendendo la pena uno strumento di recupero e reinserimento sociale; esamina gli effetti sociologici della Globalizzazione, individuando, nella necessità di una pressione democratizzante a livello planetario, la premessa per politiche nazionali e locali idonee a rimuovere i fattori sociali molto spesso causa della scelta criminale.
Giovanni Sabatino
Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri e Sociologo Professionista