TOSSICOFILIA. Si denomina tossicofilia la propensione di coloro per i quali la droga è un bene appetibile. Tossicofilia vuol dire anche ...
TOSSICOFILIA. Si denomina tossicofilia la propensione di coloro per i quali la droga è un bene appetibile. Tossicofilia vuol dire anche incamminarsi verso la strada della ricerca di piacere e di gratificazioni non già mediante l’azione, l’impegno, il travaglio e la maturazione interiore, ma effettuando una scelta più facile di passività e disimpegno. Non presentano invece tossicofilia, coloro che rifiutano le droghe perché ne è proibito l’uso, perché ne temono le conseguenze negative o rifiutano per principio la ricerca di un benessere artificioso, perché le esperienze eventualmente fatte non sono state gratificanti o spesso infine perché il loro consumo è contrario ai loro principi morali, ritenendo eticamente scorretto avvicinarsi alle droghe. […] L’insieme delle caratteristiche psichiche che configurano la tossicofilia può portare al semplice consumo di droghe leggere, delle nuove droghe o della cocaina, che non provocano, come si è detto, significative conseguenze per il funzionamento sociale, che rimane nella maggior parte dei casi quel che era in precedenza: ma l’uso di questi meno rischiosi stupefacenti può facilitare il passaggio all’eroina, con gravissime conseguenze personali e sociali. Ciò può verificarsi per la facilitazione del suo acquisto là dove si vendono le altre droghe, per imitazione, per sperimentare sensazioni più intense che solo l’eroina procura, o nell’illusoria convinzione di essere in grado di controllarne liberamente l’uso: salvo poi, avendo sperimentato il benessere da essa derivante, vedersi costretti a prolungarne l’assunzione per la fortissima dipendenza che essa provoca. V. anche Dipendenza; Droga.
Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)