CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Parafilia
Categoria : Dizionario

Intestazione :

PARAFILìA. In psicologia e psicanalisi, termine con il quale si indicano tutti i disturbi psicosessuali caratterizzati dal fatto che chi ne è affetto deve, per ottenere eccitamento o soddisfazione sessuale, perseguire fantasie o compiere atti anomali o perversi ...



Testo :

PARAFILìA. In psicologia e psicanalisi, termine con il quale si indicano tutti i disturbi psicosessuali caratterizzati dal fatto che chi ne è affetto deve, per ottenere eccitamento o soddisfazione sessuale, perseguire fantasie o compiere atti anomali o perversi; ne sono esempi l’esibizionismo, il feticismo, il masochismo, il sadismo, il travestitismo, il voyeurismo, la zoofilia.

Fonte: sito web www.treccani.it (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)

 

PARAFILìA. Sono dette anche molestie sessuali e comprendono vari tipi di disturbi, quali la pedofilia, l’esibizionismo, il voyeurismo, il frotteurismo, il masochismo sessuale, il travestitismo e la zoofilia. […] Le parafilìe sono disturbi della sessualità, che hanno carattere ripetitivo e sono fonte di distress, caratterizzate da fantasie solitamente eccitanti che spingono l’individuo ad agire in maniera sessualmente deviante. Spesso queste modalità sono l’espressione di conflitti consci o inconsci, e sono parte integrante del comportamento ossessivo-compulsivo del parafilico.

Fonte: George B. Palermo, L’abuso e la molestia sessuale, 2002. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)

 

PARAFILìA. Le parafilie, un tempo dette perversioni sessuali, sono comportamenti sessuali caratterizzati dal fatto che l’eccitamento erotico è prodotto da un oggetto o da una situazione che normalmente non produce tale effetto (ad es. un indumento, il cadavere, ecc.). Spesso in uno stesso soggetto sono presenti due o più parafilie.

Fonte: Paolo De Pasquali, Serial Killer in Italia, un’analisi psicologica, criminologica, e psichiatrico-forense, 2011. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)

 

PARAFILìA. Le parafilie (o perversioni) - che sono le condotte abnormi secondo una prospettiva biologica, ovvero medica e psichiatrica - hanno come loro caratteristica essenziale il fatto che per conseguire l’eccitazione sessuale vengono messi in atto fantasie o comportamenti che vanno al di là di quelli che sono gli abituali schemi, naturalisticamente intesi. In alcuni soggetti fantasie e stimoli parafilici sono indispensabili per ottenere l’eccitazione sessuale; in altri casi le preferenze sessuali abnormi si manifestano solo episodicamente. […] Si possono distinguere quelle forme nelle quali l’investimento sessuale anziché essere rivolto sulla figura di un partner adulto di sesso opposto, si indirizza su una figura diversa. Si potrà avere così, ad esempio, l’investimento libidico sul bambino, la pedofilia, che si realizza quando gli impulsi sessuali si indirizzano verso soggetti impuberi; oppure su persona anziana (gerontofilia); su animali (bestialismo o zoofilia); un’altra modalità abnorme di esercitare la sessualità è quella di pronunziare frasi oscene per telefono (coprolalia telefonica); il frotteurismo consiste nel palpeggiare o strofinarsi contro una persona non consenziente nei luoghi affollati o sui mezzi di trasporto pubblici; addirittura, in casi eccezionali e particolarmente morbosi, l’oggetto d’investimento libidico è un cadavere (necrofilia). Vi sono poi devianze sessuali in cui la deformazione consiste, anziché nella scelta di un oggetto abnorme d’investimento libidico, nella fissazione su componenti abitualmente secondarie o addirittura del tutto eccezionali dell’atto sessuale. Quando il mostrare i genitali è eseguito verso un estraneo, e non verso il proprio partner, e ciò diviene il fine esclusivo dell’eccitamento, si realizza l’esibizionismo. Inoltre, se l’interesse erotico consiste nell’osservare nascostamente persone estranee nude, o che si spogliano senza sapere di essere osservate, ovvero nello sbirciare coppie impegnate in attività sessuali, si ha la perversione del voyeurismo. Altre deformazioni parafiliche sono costituite dal masochismo, in cui la meta libidica è quella di provare dolore, venire umiliati, percossi o fatti soffrire in qualche altro modo nei preliminari erotici; dal sadismo sessuale (da non confondere con il disturbo sadico di personalità), in cui l’eccitamento sessuale si raggiunge con l’infliggere la sofferenza fisica o psicologica, inclusa l’umiliazione, alla vittima che, quando gli atti sadici sono fisicamente poco violenti, può anche essere consenziente. Nel feticismo, altra tipologia di perversione, si ha la polarizzazione dell’interesse sessuale verso oggetti, che pure possono rappresentare normali momenti erotizzanti secondari (indumenti femminili, calze, reggiseni, mutandine), ma sempre con carattere di complementarità e non invece di esclusività, come accade qui. Un tipo particolare di feticismo è quello di coloro che, generalmente da soli e come cerimoniale masturbatorio, amano talvolta indossare indumenti del sesso opposto (feticismo da travestimento). Un altro tipo di disturbo è quello dovuto alla modificazione del “sesso psichico” (transessualismo, o disturbo dell’identità di genere): coloro che ne sono affetti presentano un’alterazione del sentimento dell’identità personale in ordine al proprio sesso, talché si sentono appartenenti a quello opposto, si vivono psichicamente in contrasto con quello che è il loro sesso anatomico e di solito assumono ruoli sociali, lavorativi e abbigliamento tipici dell’alto sesso.

Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)



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