ESPLOSIVO INTERMITTENTE, DISTURBO. E’ contraddistinto da numerosi episodi isolati di incapacità di resistere agli impulsi aggressivi che causano atti violenti o distruzione della proprietà; il grado di aggressività espressa è ...
ESPLOSIVO INTERMITTENTE, DISTURBO. E’ contraddistinto da numerosi episodi isolati di incapacità di resistere agli impulsi aggressivi che causano atti violenti o distruzione della proprietà; il grado di aggressività espressa è del tutto sproporzionato rispetto a qualsiasi fattore psicosociale stressante precipitante. I sintomi (che il paziente indica come attacchi o accessi) appaiono e poi scompaiono in pochi minuti o ore. Nei periodi intercritici sono assenti segni di impulsività o aggressività.
Fonte: Paolo De Pasquali, Serial Killer in Italia, un’analisi psicologica, criminologica, e psichiatrico-forense, 2011. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)
ESPLOSIVO INTERMITTENTE, DISTURBO. In questo disturbo il tratto prevalente consiste nel frequente ricorso di reazioni imprevedibili e molto violente per perdita del controllo inibitorio, che possono sfociare, quando questi soggetti sono travolti dall’ira, in attentati all’incolumità altrui (lesioni, percosse, maltrattamenti, omicidio) o nella distruzione di cose (pantoclastia), o anche in semplice aggressività verbale (ingiurie, diffamazione, oltraggio). In questi casi la qualifica di “disturbo di personalità” è data non solo dalla subitaneità e dalla frequenza degli episodi di aggressività, ma anche dal fatto che questi consistono in reazioni sproporzionate agli stimoli scatenanti, che possono essere anche modesti. Così come è improvvisa l’insorgenza, altrettanto rapida è la risoluzione di questi episodi di esplosione di rabbia. Questo disturbo, per il frequente ripetersi di episodi analoghi, diviene alla lunga uno stile di vita, o perlomeno vi è una elevata reiterazione di simili manifestazioni: non si potrà quindi definire affetto da disturbo esplosivo intermittente chi presenti una crisi di tal tipo in una singola, isolata situazione. V. anche Personalità, disturbi di.
Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)