CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Eziologia dell'omicidio seriale
Categoria : Dizionario

Intestazione :

EZIOLOGIA DELL’OMICIDIO SERIALE. Diversi studiosi si sono cimentati nell’individuare le cause del comportamento omicidiario seriale. Le teorie prodotte sono raggruppabili in tre tipi ...



Testo :

EZIOLOGIA DELL’OMICIDIO SERIALE. Diversi studiosi si sono cimentati nell’individuare le cause del comportamento omicidiario seriale. Le teorie prodotte sono raggruppabili in tre tipi:

1. A matrice biologica. Nel XIX secolo gli studiosi credevano all’esistenza di un “organo cerebrale ferino” situato nella regione temporo-parietale destra, responsabile della “irresistibile inclinazione ad uccidere”. Di recente Norris (1988) partendo dall’evidenza che molti serial killer ebbero complicazioni perinatali, denutrizione, lesioni cerebrali da traumi o alcol, oppure sono portatori di anomalie genetiche, o ancora hanno squilibri ormonali o neurotrasmettitoriali, ha esaminato i fattori di tipo organico di tali criminali nel tentativo di individuare specifiche alterazioni biologiche che potessero sottendere il comportamento omicidiario multiplo, individuando 23 alterazioni genetiche e 22 sintomi di danno neurologico. L’Autore conclude che tutti i serial killer sono affetti da epilessia o da gravi squilibri ormonali dovuti a danni del sistema limbico, in particolare dell’ipotalamo. Egli ritiene di aver individuato in tali soggetti una malattia mentale vera e propria, battezzata serial killer syndrome. Purtroppo non ha fornito gli strumenti per poter replicare scientificamente i suoi risultati;

2. A matrice psicodinamica. Citiamo un paio di teorie. La sindrome della volontà di potenza, secondo la quale il serial killer desidera solo il controllo totale della vittima. La sindrome dell’imperatore romano, per cui chi uccide in serie lo fa per vincere la noia sperimentando piaceri estremi;

3. A matrice sociologica. Certi autori per spiegare i delitti seriali sono partiti dalla teoria dei bisogni progressivi di Maslow (1954): gli uomini progressivamente cercano (e quindi uccidono per) il cibo, poi la casa, quindi la gratificazione emotiva-sessuale ed infine avvertono il bisogno del successo nella società. Leyton (1986), ha analizzato il tessuto sociale nel quale i serial killer vivevano per individuarne elementi criminogenetici. Calhoun (1990) enuncia la teoria della sovrappopolazione, per cui l’omicidio seriale nasce in ambienti con un’eccessiva densità di popolazione.

Fonte: Paolo De Pasquali, Serial Killer in Italia, un’analisi psicologica, criminologica, e psichiatrico-forense, 2011. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)



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