ELETTROSHOCKTERAPIA. L’elettroshock, o terapia elettroconvulsivante, consiste nel far passare corrente elettrica nel cervello, per poche frazioni di secondo, attraverso elettrodi attaccati alla testa del paziente anestetizzato.
ELETTROSHOCKTERAPIA. L’elettroshock, o terapia elettroconvulsivante, consiste nel far passare corrente elettrica nel cervello, per poche frazioni di secondo, attraverso elettrodi attaccati alla testa del paziente anestetizzato. Gli effetti collaterali sono lievi e il paziente non prova alcun dolore. Inventata in Italia nel 1935, è attualmente utilizzata solo in casi di grave depressione con rischio di suicidio, in alcuni casi di mania e nella schizofrenia catatonica. Allo stato attuale delle conoscenze, bisogna considerare tale trattamento uno dei possibili interventi terapeutici su soggetti violenti: la sua grande utilità nei casi in cui bisogna proteggere la vita di persone esposte ad un paziente eccessivamente aggressivo viene riconosciuta anche da illustri psicanalisti quali Alexander (1966).
Fonte: Paolo De Pasquali, Serial Killer in Italia, un’analisi psicologica, criminologica, e psichiatrico-forense, 2011. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)