CSC - Centro per gli Studi Criminologici

DEPRESSIVO, DISTURBO. I disturbi depressivi si differenziano sia quantitativamente che qualitativamente dalla “normale” deflessione dell’umore ed esiste un’infinita serie di situazioni sfumate e di passaggio che ...

DEPRESSIVO, DISTURBO. I disturbi depressivi si differenziano sia quantitativamente che qualitativamente dalla “normale” deflessione dell’umore ed esiste un’infinita serie di situazioni sfumate e di passaggio che rendono la differenziazione non sempre facile. Sono disturbi depressivi l’Episodio Depressivo Maggiore, la Distimìa e i Disturbi dell’adattamento con umore depresso:

• Episodio Depressivo Maggiore: il depresso grave ha un’infinita tristezza che si manifesta per la maggior parte del giorno, tipicamente soprattutto al mattino, e che si può accompagnare a sentimenti di autosvalutazione o di colpa. Inoltre vi è marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte le attività. Vi è mancanza di energia, ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione. Altri sintomi che si possono riscontrare sono: perdita o aumento del peso corporeo, insonnia o aumento delle ore trascorse dormendo, agitazione o rallentamento dell’attività del soggetto. Tutto ciò può culminare in pensieri di morte ricorrenti, ideazione suicidaria fino alla messa in atto di comportamenti auto lesivi.
• Distimìa: un tempo denominata depressione nevrotica. In questo caso si noterà la persistenza di umore depresso lieve ma cronico, cioè perdurante per anni, e vi sarà assenza di sintomi psicotici come le allucinazioni o i deliri.
• Disturbo dell’adattamento con umore depresso: in questo caso vi sarà un chiaro rapporto con un fatto di vita e l’episodio avrà intensità sintomatologica minore, oltre che una durata più breve, in dipendenza dalla risoluzione della causa scatenante il disadattamento.

Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)