Io Una delle tre istanze dell'apparato psichico freudianamente inteso, insieme a Es e Super-Io.
Io Una delle tre istanze dell'apparato psichico freudianamente inteso, insieme a Es e Super-Io. Ha il compito di adattare l'individuo alla realtà, svolgendo una funzione di mediazione tra le stimolazioni sensoriali e la motricità. È regolato dal principio della realtà, per cui il bambino apprende a posporre a un piacere immediato un piacere più certo anche se più lontano nel tempo. Più in generale il termine indica la sede dell'identità personale e delle rappresentazioni della realtà esterna. A volte è usato anche come sinonimo di coscienza. (Rita Giorgi)
IO. Una delle tre istanze di Freud che si sviluppa in conseguenza dei bisogni dell’individuo che richiedono rapporti adeguati col mondo oggettivo della realtà, rapporti che l’Es non è in grado di avere, poiché conosce solo la realtà psichica soggettiva, costituita dal suo mondo pulsionale. L’Io invece sa distinguere i contenuti mentali della realtà del mondo esterno. Quindi, mentre l’Es obbedisce al principio di piacere, l’Io opera in funzione del principio di realtà: egli è in grado cioè di dilazionare temporaneamente il soddisfacimento delle pulsioni fino a quando non siano a disposizione l’oggetto richiesto o le opportunità situazionali, idonee a ridurre la tensione. L’Io, grazie appunto al suo essere in rapporto con la realtà, agisce nel reale organizzando l’azione in modo da consentire all’uomo di soddisfare concretamente i bisogni, mettendoli a confronto con le possibilità offerte dal reale. Esame di realtà si denomina appunto la funzione dell’Io consistente nel valutare i dati oggettivi e nell’esaminare l’idoneità ai fini di soddisfare le pulsioni. L’Io rappresenta pertanto la componente esecutiva della personalità, controlla le possibilità operative, seleziona gli stimoli ambientali a cui rispondere, agendo sotto lo stimolo delle pulsioni che provengono dall’Es, ovvero delle controspinte provenienti dal Super-Io. V. anche Es; Super-Io.
Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)