Pulsione Termine usato da Freud nella psicoanalisi per indicare la spinta a soddisfare i processi primari (sessualità, aggressività) provenienti dall'inconscio.
Pulsione Termine usato da Freud nella psicoanalisi per indicare la spinta a soddisfare i processi primari (sessualità, aggressività) provenienti dall'inconscio. (Rita Giorgi) Pulsione e Sessualità Le pulsioni dell'Es sono state classificate da Freud in due gruppi: pulsioni dell'Eros, o di conservazione, costituite dalla sessualità nelle sue più varie forme e che si esprimono dinamicamente mediante la libido, intesa come l'energia che sostiene la pulsione sessuale; pulsioni di morte, che si manifestano come aggressività verso gli altri e verso se stessi. La pulsione sessuale è presente fin dalla nascita e subisce uno sviluppo dal cui andamento dipendono la strutturazione psichica e l'equilibrio dell'individuo adulto. Freud ha elaborato una teoria sulla sessualità infantile, le cui fasi (orale, sadico-anale e fallica) sono caratterizzate dall'emergere di varie zone corporee erogene. In ognuna delle fasi dell'organizzazione della libido l'individuo può trovare difficoltà sproporzionate alle sue possibilità di evoluzione e bloccarsi in una fase (fissazione) oppure, per effetto di una frustrazione, può tendere a ritornare a fasi precedenti (regressione). La sessualità infantile culmina nel complesso di Edipo, caratterizzato da un desiderio sessuale verso il genitore di sesso opposto accompagnato da sentimenti di rivalità verso quello dello stesso sesso, nei confronti del quale si crea una tendenza all'identificazione . La situazione edipica rappresenta uno dei cardini della psicoanàlisi freudiana in riferimento alle nevrosi. La fase genitale, o della sessualità matura, compare solo dopo un periodo di latenza (dai 6-7 anni alla pubertà). (Rita Giorgi)