CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : <strong>Indizi di menzogna - Cap.3 - di Luca Cionco</strong>
Categoria : Gli Esperti scrivono

Intestazione :

Indizi di menzogna - Cap.3 - di Luca Cionco

Ben trovati cari appassionati di menzogne e inganni.
Dopo aver delucidato alcuni aspetti discomunicativi e alcuni consigli utili per capirne la profondità, oggi voglio parlarvi di altri indizi dai quali si possa dedurre un comportamento menzognero dell’interlocutore.
Come già accennato nei due articoli precedenti, l’atto di mentire crea una eccitazione emotiva nella persona che sovente si traduce in alcuni atteggiamenti tipici, che chiamerò tipicità.

Il Dott. Luca Cionco è Direttore dell'Area Scienze Comportamentali e della Scuola di Alta Formazione Analisi Comportamentale del Centro per gli Studi Criminologici - Membro del Comitato Scientifico del Centro per gli Studi Criminologici



Testo :

Indizi di menzogna - Cap.3 - di Luca Cionco

La prima di queste è un atteggiamento utilizzato spesso da persone irascibili: il mento sollevato.
Più avanti approfondiremo anche il tema dell’irascibilità, eviscerandolo nei suoi contenuti latenti e nelle caratteristiche manifeste.

 

Foto 1 e 2
      variante orizzontale

Quando si mente lo si fa con la nostra razionalità, si è consapevoli di ingannare, è un atto o fatto caratterizzato da coscienza e volontà, la suitas dell’azione del fatto doloso in giurisprudenza. Una parte di noi però, quella non razionale, la parte inconscia, non è sempre d’accordo con la ragione, anzi, spesso naviga in senso opposto e allora così come si diventa rossi in situazioni di imbarazzo, c’è la possibilità che anche altri segnali possano sfuggire al controllo razionale, come alzare il mento, che può avere diverse valenze:
1.Aggressività latente. La persona vi guarda dall’alto verso il basso, in tutta la sua presunta superiorità. Per i consigli pratici su come gestire tali personalità apriremo dei focus appositi.
2.Esprime rifiuto. I bambini tirano indietro la testa alla presentazione di un qualcosa di non gradito, gli adulti hanno modificato socialmente tale gesto per adattarlo ad un rifiuto generalizzato, che possa comprendere anche parole o azioni altrui. Tale rifiuto espresso può avere origini da un qualcosa che la persona ha percepito attraverso i 5 sensi o verso qualcosa che la stessa persona ha appena detto.
Il secondo punto porta a riflettere sulla tematica dei gesti adattivi, ovvero quei gesti che hanno origine nella tenera età e pian piano vengono adattati, ovvero parzialmente nascosti, ridotti nell’estensione, perché altrimenti troppo palesi e una società senza segreti speventa chi detiene il potere.
Sempre i più piccoli hanno alcune tipicità da osservare per capire il mondo degli adulti.
Un bambino per dire di no al latte materno scuota la testa orizzontalmente. Da adulti diciamo no nello stesso modo, ed è proprio nella tenera età l’origine di questo gesto non universale. In alcuni Paesi dell’Est si notano delle differenze: il no ed il si sono comunicati in maniera opposta. In Sicilia per dire di no si tira indietro il capo, così come nella prima immagine.
I piccoli quando non vogliono vedere un qualcosa che dà loro fastidio si coprono gli occhi con le mani. Da adulti abbiamo delimitato la portata di questo gesto, infatti mettiamo solo la punta dell’indice nell’angolo dell’occhio, per esprimere dissenso verso qualcosa che abbiamo visto o sentito.

Foto3


Sempre i bambini per comunicare che non vogliono sentire si tappano le orecchie con le mani. Da adulti il gesto è adattato e si nota la punta dell’indice che sfioral’orecchio,con più o meno vigore. L’intensità dello sfregamento è direttamente proporzionale al fastidio.

Foto4


Un altro gesto adattivo è lo sfiorarsi l’angolo della bocca con l’indice. Questo gesto ha la sua origine nel gesto più ampio di togliersi le briciole dalla bocca dopo aver mangiato. Levarsi un residuo di cibo significa gettare via il surplus di un qualcosa di cui se ne ha abbastanza. Se notate questo gesto nell’altro modulate le vostre richieste, ammorbidite i toni della comunicazione, cercate di capire quale punto non è stato abbastanza chiaro o quale parte del discorso l’abbia fatto amareggiare.

Foto5


Restate nei paraggi, la prossima volta parleremo di altre tipicità come l’imposizione del silenzio, alcuni trucchi utilizzati dai più abili mentitore e qualche altro segreto degli addetti ai lavori.

(Luca Cionco -  Direttore dell'Area Scienze Comportamentali e della Scuola di Alta Formazione Analisi Comportamentale del Centro per gli Studi Criminologici - Membro del Comitato Scientifico del Centro per gli Studi Criminologici)



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