Stres ( Medicina) Stato di affaticamento generale dell'organismo che si manifesta come conseguenza di uno stimolo di natura e intensità varie (freddo, caldo, traumi, interventi chirurgici, emozioni ecc.).
Stres ( Medicina) Stato di affaticamento generale dell'organismo che si manifesta come conseguenza di uno stimolo di natura e intensità varie (freddo, caldo, traumi, interventi chirurgici, emozioni ecc.). (Rita Giorgi) Stres Modalità di risposta dell'organismo a stimoli di natura sia fisica sia psichica caratterizzata da un aumento della secrezione di ormoni corticosurrenali e di adrenalina (ribattezzati ormoni dello stress). Lo stress costituisce quindi un fenomeno di adattamento fisiologico, il cui studio ha anche portato a riconoscere come lo stress da reazione di adattamento possa trasformarsi in causa di malattia, divenendo una modalità permanente di funzionamento dell'organismo al di là del meccanismo stimolo - risposta - eliminazione dello stimolo che è una delle caratteristiche principali di tale reazione. Si è anche avuto conferma che nell'uomo gli eventi emozionali (reazione a situazione di lutto, perdita del posto di lavoro, conflittualità all'interno del gruppo familiare o sociale o intrapsichica ecc.) hanno una importanza primaria nell'induzione della reazione di stress: l'effetto finale resta la stimolazione delle ghiandole surrenali, tuttavia intervengono, in fasi precedenti, anche importanti modificazioni neuroendocrine con partecipazione di componenti coscienti e inconsce dello psichismo. (Rita Giorgi) Stres ( attivazione dello...) La reazione di stress al di là di alcune reazioni elementari (freddo, dolore) non si attiva sempre automaticamente, né con la stessa intensità, ma solo quando alcuni stimoli esterni o interni (fantasie, ricordi, desideri) vengono riconosciuti come pericolosi per il mantenimento del proprio equilibrio psicofisico. La reazione di stress si manifesta con due modalità differenti, ma che sono in genere intrecciate, finalizzate alla fuga dal fattore causale di stress o alla sua eliminazione. La prima si esprime a livello comportamentale e, se è bloccata o inibita, può dare reazioni di ansia, irritabilità, ostilità evidenziabili nella mimica e nel linguaggio verbale o gestuale. La seconda, che si manifesta a livello somatico, consiste nella liberazione di ormoni corticosurrenali e in altre modificazioni di parametri neurormonali e immunologici aventi lo scopo di predisporre l'organismo all'azione di attacco o fuga dall'elemento perturbante. Anche in questo caso la mancata realizzazione dello scopo per cui un certo numero di strutture organiche è stato attivato non è senza conseguenze. Infatti, è proprio in questi casi che compaiono le cosiddette somatizzazioni (disturbi organici da causa psichica). In pratica, di fronte a situazioni di stress non modificabili o al blocco della reazione finale di stress, certi soggetti presentano disturbi prevalentemente comportamentali e psichici (collera, ansia, paura); altri, invece, disturbi prevalentemente psicosomatici, a seconda che le modalità di risposta all'evento che provoca stress siano principalmente comportamentali o biologiche; in quest'ultimo caso sono implicate alterazioni abbastanza stabili del sistema neurovegetativo, con possibilità di disturbi funzionali a carico di qualsiasi organo. Tali alterazioni, se unite a quelle neuroendocrine, possono a loro volta comportare alterazioni stabili nel funzionamento del metabolismo e del sistema immunitario. A questo punto diviene relativamente facile lo sviluppo di patologie organiche a carico di organi e apparati. L'ulcera gastroduodenale, l'asma, la colite, le turbe del ritmo cardiaco e persino alcuni casi di cancro sono altrettanti esempi delle conseguenze finali di situazioni croniche di stress. (Rita Giorgi)