CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Psicosi
Categoria : Dizionario

Intestazione :

Psicosi Malattia mentale grave, caratterizzata da distacco dalla realtà, ridotta o assente capacità di critica, compromissione dell'adattamento socio-ambientale.



Testo :

Psicosi Malattia mentale grave, caratterizzata da distacco dalla realtà, ridotta o assente capacità di critica, compromissione dell'adattamento socio-ambientale. Le psicosi classicamente vengono distinte in: 1) psicosi organiche, legate a un'alterazione somatica da causa nota (processi degenerativi, infezioni, disturbi circolatori, traumi cranici, tumori, intossicazioni), caratterizzate in particolare da una compromissione di funzioni elementari (turbe della memoria, dell'attenzione, dello stato di coscienza ecc.); 2) psicosi funzionali (o psicosi endogene), per le quali non è riconoscibile una precisa base organica, caratterizzate da una sintomatologia diversificata con disturbi dell'affettività, del pensiero ecc. Le psicosi endogene vengono distinte in due classici gruppi: A) psicosi affettive (distimia), a carattere periodico e con prevalente compromissione dell'affettività; B) psicosi schizofreniche (schizofrenia), non periodiche e dominate da compromissione del pensiero e della personalità. Non sempre peraltro la distinzione è così netta, potendosi riscontrare numerose forme intermedie con presenza di distimie di tipo sia affettivo sia schizofrenico (per esempio, stati schizoaffettivi e psicosi cicloidi). (Rita Giorgi)

 

PSICOSI. Con la dizione di psicosi ci si riferisce a quelle più gravi patologie mentali, nelle quali la rilevante alterazione di molteplici funzioni psichiche impedisce l’integrazione con la realtà oggettiva; ne consegue un ostacolo o talora addirittura un’impossibilità di adeguamento sociale. La psicosi comporta infatti grossolana e globale alterazione della capacità di esaminare, capire, e quindi di adeguatamente giudicare il mondo nel quale il soggetto è inserito; egli non riesce a valutare correttamente l’improprietà dei suoi pensieri e delle sue percezioni; non è in grado di esercitare critica su di sé e sulla propria condotta: personalità e comportamento sono in definitiva grossolanamente disorganizzati. Sono manifestazioni del disturbo psicotico il delirio, l’allucinazione, i disturbi di pensiero. […] Le psicosi possono definirsi dunque come: “Sindromi psicopatologiche caratterizzate dal distacco più o meno accentuato fino alla perdita di contatto con la realtà; da profondi e gravi disturbi del rapporto Io-altri; dalla presenza di deliri e allucinazioni; da alterazioni dell’affettività, delle emozioni e delle pulsioni; da un grado più o meno accentuato di destrutturazione o di deterioramento della personalità; infine da una consistente compromissione di preesistenti abilità e interessi sociali, con perdita sensibile e apprezzabile degli stessi.” (Fornari, 1989). Infine, occorre sottolineare che la psicosi non è una specifica entità morbosa, ma un insieme di sintomi (sindrome) – quelli appunto prima ricordati – che si manifestano nel corso di molte affezioni: segni di psicosi si possono osservare in certi disturbi mentali organici (intossicazioni alcoliche, da stupefacenti, cerebropatie di varia natura, in talune demenze), ma anche sono tipicamente presenti nella schizofrenia, nella paranoia e in certi disturbi dell’umore.  V. anche Delirio; Allucinazione.

Fonte: Gianluigi Ponti, Compendio di Criminologia, quarta edizione, 1999. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)



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