CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Bullismo
Categoria : Dizionario

Intestazione :

Bullismo Il termine bullismo deriva dalla traduzione letterale della parola inglese “bullying”, mentre nelle lingue scandinave il termine utilizzato è “mobbing”, anch’esso entrato ormai a far parte del nostro linguaggio comune per definire le prevaricazioni tra adulti in ambito lavorativo.



Testo :

Bullismo Il termine bullismo deriva dalla traduzione letterale della parola inglese “bullying”, mentre nelle lingue scandinave il termine utilizzato è “mobbing”, anch’esso entrato ormai a far parte del nostro linguaggio comune per definire le prevaricazioni tra adulti in ambito lavorativo. Bullismo "Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni....l’azione del bullo nei confronti della vittima è compiuta in modo intenzionale e ripetuto”. Questa la definizione di bullismo di Dan Olweus, professore di psicologia all’Università di Bergen (Norvegia), il primo studioso, agli inizi degli anni 70, a essersi occupato in modo sistematico del fenomeno e considerato la massima autorità mondiale in materia. I primi studi sul bullismo furono condotti agli inizi degli anni ’70 ad opera di Heinemann (1972)e di Olweus (1973) in Svezia, poi la ricerca si è sviluppata dai paesi Scandinavi, nel Regno Unito, in Giappone, in Olanda, in Canada, negli Stati Uniti ed anche in Italia, dove il fenomeno è tutt’altro che da sottovalutare. Bullismo Oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona - o da un gruppo di persone - più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole (Farrington 1993). Bullismo Un comportamento "bullo" è un tipo di azione che mira deliberatamente a fare del male o a dannegiare; spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi, persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare”. (Sharp e Smith, 1995)



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