CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Necromania
Categoria : Dizionario

Intestazione :

Necromania La Necromania è una particolare parafilia ed è il fattore che sta alla base del comportamento omicidiario seriale...



Testo :

Necromania La Necromania è una particolare parafilia ed è il fattore che sta alla base del comportamento omicidiario seriale. La necromania è una perversione dell’istinto della vita che determina un interesse patologico per la morte, esperito mediante il dare la morte ed il successivo contatto col cadavere. Il piacere necromanico attraversa quindi due fasi: prima l’omicidio, trasformare ciò che è vivo in qualcosa di non vivo, poi il rapporto prolungato col cadavere. E’ un bisogno compulsivo, ossia un impulso irresistibile, a ricercare il contatto diretto con la morte. Il carattere compulsivo di tale bisogno spinge il necromane ad uccidere ripetutamente. (De Pasquali 1996)

 

NECROMANIA. Il termine <<necro>>, dal greco, significa morto. Il suffisso <<mania>>, nell’accezione corrente, sta ad indicare un interesse morboso per certe specifiche idee, azioni od oggetti, associato ad un bisogno compulsivo di comportarsi in un certo modo deviante. Il serial killer è affetto da necromania in quanto ha un interesse morboso per la morte (idea) ed il cadavere (oggetto) ed ha una compulsione (azione) ad uccidere. La necromania consiste nella ricerca del rapporto diretto con la morte, ottenuto mediante l’uccisione ed il successivo contatto col cadavere. Nel necromane l’elemento produttivo  del piacere consiste nel rendere morto il corpo di un’altra persona allo scopo di poter disporre del suo cadavere. L’omicida necromanico si differenzia dall’omicida per libidine perché il piacere che ne trae proviene senza dubbio dall’omicidio, ma soprattutto dagli atti (sessuali e non) sul corpo morto, mentre nel caso dell’omicida per libidine, il piacere cessa alla morte della vittima ed i rapporti sessuali vengono compiuti col corpo vivo.  V. anche Necrofilìa.

Fonte: Paolo De Pasquali, Serial Killer in Italia, un’analisi psicologica, criminologica, e psichiatrico-forense, 2011. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)



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