CSC - Centro per gli Studi Criminologici


Titolo : Indicatori di comportamento criminale organizzato e disorganizzato
Categoria : Dizionario

Intestazione :

INDICATORI DI COMPORTAMENTO CRIMINALE ORGANIZZATO E DISORGANIZZATO.

  1. Tra gli indicatori di comportamento criminale organizzato troviamo: crimine spesso premeditato, certamente pianificato nella ...


Testo :

INDICATORI DI COMPORTAMENTO CRIMINALE ORGANIZZATO E DISORGANIZZATO.

  1. Tra gli indicatori di comportamento criminale organizzato troviamo: crimine spesso premeditato, certamente pianificato nella successione delle strategie di selezione e di avvicinamento; vittima aggredita solo in condizioni di sicurezza e di certezza di non venire scoperti; capacità di differire il progetto omicidiario; trasporto del cadavere in luogo lontano da quello in cui il reato è stato commesso oppure cadavere nascosto o sotterrato; mancanza di armi o di indizi in loco; i luoghi del crimine sono abbandonati e l’autore mette in atto condotte intelligenti per sfuggire alla cattura;  raramente il suicidio segue il crimine; sono assenti tematiche mentali patologiche addotte a motivazione o a spiegazione del delitto; tendenza a falsare i dati di realtà per ritardare la cattura o l’accertamento della verità processuale, negando le proprie responsabilità o accollandole ad altri, anche sconosciuti. Talvolta attiva partecipazione alle ricerche dell’autore del reato, per depistare e/o sfidare.
  2. Tra gli indicatori di comportamento criminale disorganizzato troviamo: delitto non premeditato e non pianificato (fanno eccezione i paranoici) nella successione dei comportamenti violenti; assenza di ragioni oggettive precipitanti, ma assenza di vissuti personali patologici; vittima vissuta secondo modalità psichiche chiaramente patologiche; passaggio all’atto disorganizzato, improvviso e molto violento (mutilazioni e ricorso a plurimi mezzi omicidiari); aumento dell’angoscia durante il crimine; presenza di patologia delirante, allucinatoria e/o depressiva; transitori stati di alterata coscienza; grande disordine sul luogo del crimine; violenza improvvisa e imprevedibile sulla vittima; cadavere abbandonato sul luogo del delitto con numerosi indizi; ricorso alle mani o ad armi quasi sempre bianche o improprie lasciate in loco; deplezione psicotica e comportamenti bizzarri post delictum (possibilità di rimanere accanto al cadavere della vittima o fughe finalistiche e scoordinate; oppure la persona si costituisce e si lascia arrestare senza opporre resistenza); suicidio frequentemente attuato o tentato dopo il crimine.

Fonte: Ugo Fornari, Trattato di Psichiatria Forense, 2004. (Ricerca curata da Cristina Maria Leoni)



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