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DEDICATA A PASOLINI LA BIBLIOTECA DEL CENTRO STUDI CRIMINOLOGICI  



 

 

Il Centro per gli Studi Criminologici Viterbo

è lieto di comunicare che

LA BIBLIOTECA INTERNAZIONALE 'SCRIPTA HIC SUNT' DEL CENTRO STUDI CRIMINOLOGICI

VERRA' DEDICATA A PIERPAOLO PASOLINI

Biblioteca Internazionale 'SCRIPTA hic sunt'
del Centro per gli Studi Criminologici
Palazzo Grandori
piazza San Francesco, 2 - Viterbo

Centro Studi Criminologici - La sala dedicata a Pasolini

Dedicata a Pasolini la biblioteca del Centro studi criminologici

Uno spazio del Centro per gli studi criminologici intitolato a Pier Paolo Pasolini.

Le cascate del Fosso Castello si trovano nei pressi di Viterbo e per tutti sono state identificate con il fiume Giordano nel film il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Film che Emilio Ranzato, sull’Osservatore romano definì “un capolavoro e probabilmente il miglior film su Gesù mai girato”.

Ed è nella primavera del 1964 che Pasolini si è trovato ad attraversare, proprio mentre girava le scene del film citato, la campagna della Tuscia viterbese che si estende tra Bomarzo e Orte.

Pier Paolo Pasolini si è innamorato intimamente di questo territorio, tanto da eleggere a sua dimora la Torre di Chia, che diverrà spazio privilegiato delle sue riflessioni. Un passo ben esprime il suo sentimento per la nostra terra.

In una autointervista, scritta in versi nel 1966, pubblicata per la prima volta nel 1980, Pier Paolo Pasolini dice che vorrebbe “essere scrittore di musica, vivere con gli strumenti dentro la torre di Viterbo… nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia”. Sarà proprio a Chia, che negli ultimi tre anni della sua vita, scriverà Petrolio.

Pier Paolo Pasolini, con la sua produzione letteraria, poetica, cinematografica, ha coinvolto e scosso la coscienza e la vita degli uomini, con fare duro, aspro, irriverente e “scandaloso”, portando all’attenzione del dibattito culturale problematiche sociali, politiche, religiose, morali, con le quali ancora oggi ci confrontiamo.

Personaggio scomodo e imprevedibile guardato con sospetto da ambienti culturali, politici e confessionali, Pasolini è stato un perspicace interprete del suo tempo che ha preferito, durante la sua esistenza, durante la lotta della sua esistenza, stare sempre dalla parte degli emarginati.

Ha incarnato la tragicità della modernità con il suo patire continuo, la sofferenza, la sua ricerca snervante di una giustizia sociale, lo scontro continuo, fino alla sua morte tragica, arricchendoci con le sue opere.

Non può cadere nell’oblio. Tusciaweb è tornata a proporre in questi giorni il tema della “dimenticanza culturale”, lanciando la meritoria iniziativa di intitolare una via, un luogo, uno spazio a Pier Paolo Pasolini, per recuperare una memoria, per cancellare una grave disattenzione nei confronti di una voce tra le più significative e dirompenti del panorama culturale del ‘900.

Una presenza che non può essere scordata, perché patrimonio collettivo di un passato che si è fatto futuro, attraverso le opere che il grande Pier Paolo Pasolini ci ha lasciato in eredità .

Il Centro per gli studi criminologi di Viterbo accoglie l’invito che Tusciaweb e il suo direttore Carlo Galeotti hanno rivolto ai cittadini e alle istituzioni per mantenere viva la memoria del grande intellettuale.

Pertanto, con un’iniziativa da realizzarsi entro la fine dell’anno, dedicherà a Pier Paolo Pasolini, in occasione del quarantesimo anniversario della sua morte e con il deposito di una targa celebrativa, la sala della sua biblioteca internazionale “Scripta hic sunt”, di piazza San Francesco 2, a Viterbo.

 

Marcello Cevoli

Centro per gli studi criminologici


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