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Viterbo, seminario dedicato alla formazione professionale continua dei giornalisti
Articolo di Francesco Caroprese pubblicato sul Giornale Metropolitano - 19-07-2019
 



Viterbo, seminario dedicato alla formazione professionale continua dei giornalisti
La lezione, tenuta dal giornalista Domenico Martinelli, direttore dell’Area Giornalismo del Centro Studi Criminologici ha visto la partecipazione di cronisti appartenenti a vari ordini regionali



VITERBO – Si è svolta il giorno 18 luglio, presso il Centro per gli Studi Criminologici Giuridici e Sociologici di Viterbo, presieduto da Marcello Cevoli, una interessante lezione, dedicata alla formazione professionale continua dei giornalisti, dal titolo “Il Diritto Internazionale Umanitario per giornalisti: fonti, principi e definizioni”. Il seminario formativo si inquadra in un lungo percorso che il Centro sta rivolgendo alla formazione anche nei settori securitari e geopolitici, con uno sguardo alle questioni internazionali.

La lezione, tenuta dal giornalista prof. Domenico Martinelli, direttore dell’Area Giornalismo del Centro Studi – il cui comitato scientifico è diretto dalla dottoressa Rita Giorgi – ha visto la partecipazione di cronisti appartenenti a vari ordini regionali, ed è stata incentrata principalmente sulla necessità di fornire ai discenti elementi informativi sullo “jus in bello”, proprio nella convinzione che comprendere il significato di alcune azioni militari ed eventi bellici ed internazionali, può conferire maggiore qualità al giornalismo di nicchia, come è quello praticato dai giornalisti embedded o dei reporter in aree di crisi.

I giornalisti che conoscano il diritto internazionale umanitario potranno allora porre questioni pertinenti, considerare i problemi sotto aspetti interessanti, indagare su ciò che si nasconde dietro la storia e alimentare il dibattito sui diritti e gli obblighi dei vari attori nelle zone di conflitto o di crisi internazionale, e oltre. Secondo Martinelli, un giornalismo di qualità anche dal punto di vista del diritto internazionale umanitario “può fare la differenza: essa può influenzare il modo di fare politica, di adottare le decisioni, nonché il comportamento dei decisori politici e dei vertici militari in ambito internazionale. Il giornalismo migliorato dalla conoscenza del diritto internazionale umanitario può accrescere la volontà di rispettare la legge, di lottare contro l’impunità, di proteggere i civili”.

Dopo una serie di cenni storici sulla nascita di questa speciale branca del diritto, il docente si è soffermato sui principi base che regolano il diritto internazionale umanitario, per poi passare alle differenze fondamentali tra conflitti armati internazionali e non internazionali, lambendo poi le tematiche più attuali quali l’uso dei droni, il problema dei bambini soldato e della protezione di donne e bambini, senza tralasciare gli argomenti “classici” di questa disciplina, che attengono alla definizione di combattente e di obiettivo militare, al trattamento dei prigionieri di guerra, al rispetto del personale che deve essere protetto durante il conflitto, quali i non combattenti, i medici ed i religiosi, ed al problema degli scudi umani.

È stata poi fornita una carrellata di tutti gli obiettivi civili che non possono essere fatti oggetto di atti ostili durante i conflitti, quali ospedali, beni culturali ed infrastrutture critiche di vario tipo.

L’attività formativa si è poi conclusa con una approfondimento sul ruolo dei giornalisti secondo il diritto internazionale umanitario, scindendo le figure dei reporter  freelance da quelle dei giornalisti embedded con le Forze Armate e dei giornalisti appartenenti alle forze militari stesse. Inoltre sono state elencati tutti gli strumenti di tutela che il Comitato Internazionale della Croce Rossa mette normalmente a disposizione dei giornalisti che operino in aree di crisi.

L’esperienza in questo settore è sta maturata dal prof. Martinelli anche in qualità di componente del comitato scientifico della European Safety Academy, espressione del Centro Studi Economici “Roma 3000”, che con il Centro Studi Criminologici ha stretto da tempo un accordo di collaborazione. Il Centro Studi “Roma 3000”, diretto dal giornalista Alessandro Conte, è da sempre impegnato nella diffusione della cultura della sicurezza per giornalisti ed operatori civili impegnati in aree di crisi ed in zone di conflitto.

La prossima lezione di formazione, riservata dal Centro Studi Criminologici ai giornalisti, si terrà nel mese di settembre e si baserà invece sullo studio delle “Politiche di sicurezza comune. Le organizzazioni internazionali e le missioni di pace”. Nel corso del seminario Martinelli parlerà delle operazioni militari diverse dalla guerra, quali il peace making, il peace enforcing e il peace building. Inoltre il docente si soffermerà sull’inquadramento giuridico di tutte le attività legislative e diplomatiche delle principali organizzazioni internazionali impegnate nelle politiche securitarie, quali l’ONU, la NATO, l’Unione europea e l’Unione africana.

Domenico Martinelli, classe 1981, è nato a Napoli ma vive, studia e lavora a Roma. Quadrilingue, è laureato in giurisprudenza, economia e scienze della sicurezza. È professore a contratto presso l’Università “Niccolò Cusano” di Roma, ove insegna e coordina il master in studi strategici. Giornalista pubblicista, è cultore della materia presso la cattedra di “Sociologia della Sicurezza” nel corso di laurea in Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza dell’Università degli Studi di Perugia. Direttore dell’Area giornalismo e componente del comitato scientifico del Centro Studi Criminologici Giuridici e Sociologici di Viterbo, è anche membro del comitato scientifico della European Safety Academy del Centro Studi Soci Economici “Roma 3000”. Membro della redazione della rivista scientifica European Affairs Magazine, collabora con numerose riviste tra cui “Giornale Metropolitano” e “Momento Sera”.
di Francesco Caroprese

Giornale Metropolitano

Nella foto in alto Domenico Martinelli durante la sua lezione.


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