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Gli Esperti scrivono
Deposizione Riina - di Luca Cionco  



Deposizione Riina - di Luca Cionco

Quella che segue è l’analisi comportamentale svolta nei confronti di Totò Riina, per far capire quanto sia importante poterne fare affidamento durante i processi, gli interrogatori o la selezione del personale perché anche in quella sede possono essere inserite menzogne, sia commissive che omissive. Poter interpretare in modo sistematico il comportamento può costituire una marcia in più e permette di stare un passo avanti rispetto l’interlocutore.

In ogni scambio comunicativo tra almeno due persone può nascondersi qualcosa, possono insitere fattori che ostacolano una comunicazione aperta e spontanea. Non si può non comunicare e non si può prescindere dall’analisi comportamentale.

Pm: per quale motivo tutti questi pentiti dovrebbero accusarla esponendo con… formulando dei racconti così dettagliati, così precisi?
Riina: Posso rispondere?
Rispondere con una domanda ad una domanda è una tecnica che il mentitore utilizza spesso. Serve a prendere tempo, il cervello infatti ragiona dieci volte più velocemente rispetto a quanto la bocca riesca a formulare parole.

Riina continua: Ceerto, perché io sono il parafulmine di questi qua… (sorridendo: livello inadeguato di preoccupazione. Si tratta di un sorriso nervoso). 
C’è un indizio importante: il considerarsi vittima di un complotto ordito da alcune persone e l’altro è nelle parole “questi qua”. Se potessimo bloccare l’immagine proprio nelle parole “questi qua” si noterebbe l’emozione di rabbia, riferita a coloro che in quel momento sta nominando, ovvero i suoi presunti accusatori.

Riina continua: “cioè, praticamente loro….. ricercato da verba, i giornali, televisioni..


Immagina e dà forma a questo complotto

Riina continua: quindi scaricano tutto su questa persona perché prendono più soldi, sono più creduti..

 
Dita a fascio: espressione gestuale tipica di molti politici quando intendono sottolineare le loro argomentazioni.

In genere si utilizza quando si esprime l’idea di una progettazione.
L’espressione facciale è più distesa, c’è un lieve sorriso e potrebbe essere il piacere della beffa. Il pugno chiuso, con il pollice all’interno, esprime la volontà del parlante di non esprimere i propri pensieri.

Riina continua: Io signor PM lo savi che cosa sono oggi per l’Italia? io sono il Tortora di Napoli

 
Mani giunte con dita discoste: atteggiamento integralista o rigidità dei rari sentimenti che il soggetto può provare.
Linguino: secchezza delle fauci

Riina continua: Se si ricorda del processo Tortori, tortor tortora mi pare.. (non ricordare una cosa ovvia, ovvia in quanto era preparato, è un atteggiamento tipico dei mentitori) Venti pentiti che erano, che facevano droga con Tortora, che facevano associazione con Tortora e poi Tortora all’ultimo, poverino, l’hanno fatto morire pure di crepacuore…


In relazione a “che facevano associazione con tortora”

Le dita contabili: ritornello gestuale, stratagemma per canalizzare il dibattito e imprigionare gli avversari in una direzione a senso unico. È autentico tradimento del subconscio, amante della verità.
Si vuole mostrare rassicurante e dà l’impressione di avere la situazione in pugno. È una confessione di debolezza intellettuale, dove manca la convinzione sufficiente e necessaria a persuadere l’altro.

Riina continua: …crepacuore, è stato assolto perché non faceva droga, non faceva associazione con nessuno


In relazione a “non faceva associazione con nessuno”.

Riina continua: Quindi io sono il Tortora di Napoli oggi in Sicilia per i pentiti:


Cerchio digitale con entrambe le mani: rappresenta una doppia frode, con una mano sola sta a significare un abuso di politichese, ovvero il convincere l’altro con argomentazioni spesso fondate sul nulla.

Già con una mano è un gesto di simulazione, di derisione o d’impostura, con entrambe la validità è maggiore.

Riina: Ecco perché i pentiti tutti accusano, perché Salvatore Riina fa di parafulmine, (…) dove buttare addosso tutto perché loro prendono anche di più sospira, perché ognuno che accusa Salvatore Riina alca la pagella perché lei lo sa che lo stato paga per questo…….. e quindi la risposta è questa..:


In relazione a “prendono anche di più”


Ritirata gestuale, preoccupazione e ancoraggio.

Il mentitore deve appoggiarsi perché l’insicurezza può causare perdita di equilibrio.

In relazione a “e quindi la risposta è questa” si nota un evidente abbassamento del tono e del volume vocali che denotano insicurezza oltre alla cosiddetta ritirata gestuale, vedi Nixon appena detto “I’m not a crook”.

 
Nixon dopo aver mentito si ritrae

Pm: ma il motivo per cui all’inizio avrebbero scelto una persona sconosciuta..

Riina interrompe con interiezioni: eeh ma.. Salvatore Riina non è sconosciuta, perché ci sono i giornali, le televisioni che glielo fanno diventare grosso..

L’interruzione dell’interlocutore è considerato un atteggiamento aggressivo, il mentitore lo utilizza spesso, infatti nel volto si può notare un principio di rabbia e il busto si tira avanti velocemente, a differenza di un atteggiamento attentivo nel quale l’avanzamento è più lento:
 

In relazione alla frase precedente

Riina continua: Dovete pensare che invece è piccolo e corto Signor Pubblico Ministero.

Eccessiva gentilezza e calo del tono e volume vocali, mentre china leggermente il capo, come se volesse ridurre la propria prossemica.
Il mentitore si fa più piccolo in relazione alla menzogna, vuole nascondersi come chi ha commesso qualcosa di sbagliato e si sente sotto attacco.


In relazione a Signor Pubblico Ministero:
si fa piccolo, il mentitore vuole occupare meno spazio prossemico e lo evidenzia persino nelle parole, rifacendosi al soprannome lui affibiato “Totò u cuorto”

Riina continua: Ecco perché loro si avallano di questa propaganda, di questa….


Piacere della beffa, accennando e tentando di nascondere il sorriso, in relazione alla frase precedente, tra “ecco perché loro” e “si avallano”.

PM: personalemnte perché tutti questi pentiti mostrano di riteneral responsabile di atroci delitti..
Riina interrompendo: Ma lo possiamo domandare a loro perché. Io il motivo gliel’ho detto perché, perché prendono di più, perché sono creduti meglio, non lo so.

 
In relazione a “ma lo possiamo domandare a loro perché”

Cinque indizi verbali di menzogna: l’interruzione, ovvero l’atteggiamento aggressivo che soggiace evidente anche nel tono e nel volume vocale, che tenta di mascherare con un sorriso finto e tirato; la ripetizione di frasi, utilizzata spesso dai mentitori; La ritirata gestuale; lo stringersi le spalle, un lapsus gestuale, per occupare meno spazio prossemico.

PARTE IMPORTANTE da min. 2.21


Rabbia verso chi lo accusa

Riina continua, cambiando atteggiamento: cioe oppure diciamo facciamo un'altra, un’altra, la domanda, la risposta facciamola inversa, può essere che chi è che li gestisce dice date così… chi lo sa signor pubblico ministero:

 
 
Piacere della beffa

Nei quattro fotogrammi precedenti vi è il passaggio dall’emozione di rabbia al piacere della beffa, con evidente linguino sfuggito appena pronunciate le parole “signor Pubblico Ministero”.
Nell’asserzione verbale si nota il riferimento ad un’idea di complotto ordito alle proprie spalle da un’eminente entità oscura e una eccessiva gentilezza nel chiudere la frase con Signor PM.
L’atteggiamento non verbale conferma la menzogna nell’atto del linguino, ovvero di scarico della tensione dovuto alla secchezza delle fauci causata dall’atto menzognero.
La rabbia può essere riferita a coloro che lo accusano, mentre il piacere della beffa è dovuto alla sensazione che la menzogna abbia fatto bersaglio nell’altro.

PM: Lei non conosce l’organizzazione Cosa Nostra. (domanda negativa, da non porre in quanto agevola una risposta negativa)
Riina: no, io non conosco…….
 
 

La risposta verbale precedente è tradita dalla metacomunicazione di Riina: il respiro diventa affannoso, lo stress e la tensione aumentano visibilmente; non appena finita la frase sfugge il linguino, un hot-spot che lo tradisce ogni volta; per giunta deve appoggiarsi al tavolino data l’insicurezza e la paura che la domanda ha causato.

PM: la conosce attraverso gli organi di informazione suppongo..
Riina: “Informazione, televisione, giornali”

 


Ancoraggio col braccio sinistro, è in evidente difficoltà; il tono e il volume vocali calano, la voce è tremula, inizia ad avere paura, tanto che non riesce a finire la frase; si appoggia sul tavolo e alla fine del periodo verbale comunica l’emblema definito “imposizione del silenzio”, di seguito la sua mano si comporta come se chiudesse una cerniera.

PM: per quanto riguarda tutti quei delitti e quegli omicidi che hanno avuto come vittime i familiari dei pentiti.
Riina: ma guarda, io qua non credo che non sono imputato per queste cose.. (errori di linguaggio che segnalano stress)


Atteggiamento aggressivo, rabbia nel volto e si porta avanti col busto.

Sembra stia minacciando l’altro.
In presenza della menzogna, quando un uomo si sente messo all’angolo può aggredire gli altri o addirittura minacciare gesti di autolesionismo.

PM interrompendo: no no assolutamente.
Riina: Quindi potrei pure dire …. Però per me la risposta va bene perché posso darla. (Sostiene di poter dare la risposta, il ché suggerisce che ci siano altre cose che non può dire, ovvero che deve omettere) Io non ne so parlare, io non ho niente a che fare con questi …….. mi pare omicidi trasversali chiamate… mhhm mhh (PM: Sì.) Posso dare già la risposta, come vede io (calo del tono e del volume vocali che segnalano insicurezza e leggera paura) non ho niente a che vedere né con i pentiti, né coi familiari dei pentiti.


Bocca a ferro di cavallo in relazione ai pentiti e ai familiari dei pentiti.

Si tratta di disgusto, l’emozione più pericolosa che si possa provare per un’altra persona, Hitler lo mostrava parlando degli ebrei.


Grazie per aver letto questo elaborato, se vuoi puoi condividerlo e farlo conoscere agli amici.

(Luca Cionco - Direttore dell'Area Scienze Comportamentali e della Scuola di Alta Formazione Analisi Comportamentale e dell' I.R.I.S.C. - Istituto di Ricerca Internazionale sulle Scienze Comportamentali  del Centro per gli Studi Criminologici - Membro del Comitato Scientifico del Centro per gli Studi Criminologici)


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